Le piante si parlano?
Gli scienziati hanno scoperto che alcuni fiori possono sentire e usare l’abilità per ascoltare e comunicare tra loro. Il primo ad osservare un fenomeno e a denominarlo tale, fu il botanico francese Francis Halle’, che nomino “timidezza delle chiome” praticamente le foglie di alcuni alberi della stessa specie non si toccano tra loro. Quel che si sa, che le piante si parlano tra loro in vari modi, ancora non proprio comprese dagli scienziati, ma in qualche modo si percepiscono e si mettono d’accordo per un’equa spartizione della luce del sole e dell’aria lasciando un piccolo spazio tra le foglie.
Non solo, alcuni scienziati hanno scoperto che alcuni fiori possono sentire e usare l’abilità per ascoltare il ronzio delle ali di un’ape, il suono di un’ape produce piccole vibrazioni nei petali di fiori che innescano la risposta zuccherina, rendendo il loro nettare più dolce per attirare l’impollinatore.
Questo parlare tra di loro avviene con la propria specie, gli scienziati hanno definito che lo fanno attraverso a delle molecole chimiche o vibrazioni che così facendo riescono ad avvertire se c’è un pericolo, come ad esempio se un insetto sta mangiando la foglia di una pianta. La pianta attaccata produce delle molecole che avvisano le altre piante di pericolo attacco e questo messaggio può arrivare anche molto lontano.
Alcune piante, per difendersi dagli insetti possono produrre delle molecole velenose o proteine indigeste. Alcune producono perfino sostanze che attirano altri insetti predatori che si cibano della specie che le sta attaccando come la famosa pianta carnivora conosciuta come venere acchiappamosche (Dionaea muscipula Soland. ex Ellis) definita da Darwin come “la pianta più spettacolare del mondo”.
Riguardo invece agli alberi abbiamo l’acacie nell’Africa sub-sahariana, è stato dimostrato che quando una giraffa inizia a masticare foglie di acacia, l’albero nota la ferita ed emette un segnale di pericolo sotto forma di gas etilene.
Le acacie vicino rilevando il gas cominciano a pompare tannini nelle foglie cosi da far ammalare o addirittura uccidere grandi erbivori.
Ma niente paura per la Giraffa, perché anche lei evolvendosi conosce bene la pianta e appena capisce di questo allarme, abbandona il territorio per andare a mangiare da qualche altra parte.